Lo sport e una corretta alimentazione ci aiutano a vivere più a lungo
Il concetto di una necessaria implicazione nel benessere globale non solo di aspetti psico-fisici, bensì anche di aspetti mentali, sociali e spirituali, oltre che trovare una radice nel pensiero filosofico sia orientale, sia occidentale, trova recenti conferme anche in campo medico - scientifico. Un aspetto importante, anzi fondamentale della ricerca del benessere psico fisico è l’alimentazione. Mangiare è un atto ricco di significati che va ben oltre il semplice soddisfacimento fisiologico. Come e cosa si mangia dipende sia dalle risorse offerte dal territorio, sia dalle abitudini familiari che dal rapporto che si crea tra le persone e il cibo. La sana dieta alimentare, ovvero una corretta alimentazione, è l'insieme dei comportamenti e dei rapporti nei confronti del cibo che permettono il mantenimento della propria salute nel rispetto dell'ambiente e degli altri. Ecco che la ricerca di cibi sani e genuini diviene una componente importante per garantirsi un buono stato di salute. In particolare, per quanto riguarda l'alimentazione, la "prevenzione a tavola" deve iniziare già dall'infanzia e diventare patrimonio della cultura personale di ogni essere umano.
Altra componente importante è l’attività fisica. Il movimento, lo sport, praticato con intelligenza, incide positivamente sui fattori che determinano stress, ansia, depressione, allentando tensioni o riducendo stati di astenia che incidono negativamente sulla visione della vita. Se svolto in compagnia, il movimento diventa poi fattore di socializzazione, divertimento, svago. Il piacere è infatti per molti una componente rilevante della motivazione alla pratica motoria. L'attività fisica contribuisce al consumo energetico riducendo i rischi derivanti dalle possibili patologie collegate al sovrappeso; ma certamente i suoi benefici effetti vanno ben oltre, perché si riflettono su tutte le funzioni del nostro organismo e sulla maggiore efficacia degli apparati. Il nostro corpo, infatti, si caratterizza per le capacità di "adattamento": in caso di prolungata inattività si determina un deterioramento di tutta una serie di funzioni, mentre un movimento regolare attiva meccanismi tali da svilupparne sempre più le capacità.