venerdì 7 marzo 2014

Parole da Betlemme: la stanza dei giochi per i bambini è realtà

Suor Donatella racconta la grande avventura che ha portato alla realizzazione della nuova Play Room del Caritas Baby Hospital. Ad ottobre ci sarà l’inaugurazione.
“Non ci sono i soldi per costruire una sala giochi”“Ne sono stati spesi parecchi per la costruzione degli ambulatori e ne dovremmo spendere ancora per la messa a norma di tutto lo stabile”
“Non possiamo permetterci ad aprire un altro cantiere”
“Devi pensare anche alle spese correnti per far funzionare l’Ospedale”.
Con questa consapevolezza si chiudeva il 2011.
Sapevo che quello che chiedevo era improponibile visto la situazione e la reale mancanza di fondi per un progetto che non era per niente previsto dal piano di ristrutturazione!
Sapevo, nello stesso tempo, che se non si faceva la sala giochi proprio quando i lavori erano in corso, non si sarebbe mai fatta. Il mio sogno premeva con impeto ed insistenza sia nella mia mente che nel mio cuore. Credevo e credo nella play-therapy. Sapevo e conosco l’importanza terapeutica dell’attività ludica del bambino. Il Caritas Baby Hospital, unico ospedale pediatrico non poteva non avere questa stanza adibita al gioco e all’attività formativa. Non riuscivo a capacitarmi che la cosa non fosse possibile. Non riuscivo a “far tacere il mio desiderio” anche se le evidenze erano ben chiare. Ci voleva un patto con i capi, una sfida  con me stessa e anche con la Provvidenza, alla quale ho sempre creduto e ci credo tutt’ora.
Se ci dimostri
che abbiamo i soldi per coprire le spese di costruzione della sala, iniziamo i lavori”. Uno spiraglio che mi dava l’opportunità di tentare. Non sapevo da dove cominciare, a chi rivolgermi. Un carissimo amico italiano, proprio in quel periodo (la Provvidenza sa calcolare bene i tempi), mi contatta dicendomi che vuole organizzare un’iniziativa e con essa finanziare un bel progetto per i bambini del Caritas Baby Hospital. E’ l’occasione! Gli parlo del mio sogno e anche lui con me inizia a crederci. Lo vogliamo fortemente tutti e due questo Play Room. Inizia un gioco di squadra che vede nell’arco degli anni un crescendo dei partecipanti a questa meravigliosa maratona. Gruppi, singole persone, parrocchie, associazioni, diocesi sono coinvolti in questa raccolta fondi. Iniziative a non finire dove la creatività sembrava non aver confini. Bellissimo! Ciò che appariva impossibile di punto in bianco sembrava davvero possibile, grazie alla generosità, all’amore, alla solidarietà, all’amicizia e alla fiducia di amici ed amiche che ci hanno creduto. Quello che mi ha sorpreso e tuttora mi commuove è che questo progetto è stato finanziato tutto, anche nella fornitura degli interni, giochi didattici compresi, dagli italiani. E lasciatemelo dire, su questo aspetto (solo su questo però), sono fiera di essere italiana. Grazie allora a tutti coloro che in un modo o nell’altro sono stati parte di questa squadra che ha reso possibile un meraviglioso sogno.
Grazie di cuore, anche a nome dei piccoli che di sicuro non solo si divertiranno ma aiuteranno il loro sistema immunitario a reagire alla malattia, scopo del nostro progetto.
Grazie per la vostra generosità. I vostri nomi saranno di sicuro scritti nei cieli, come ci dice il Vangelo, ma sappiate anche che ci sarà all’entrata della sala giochi una parete dove i vostri nomi saranno scritti su mattonelle di ceramica; un modo per dirvi che sarete sempre con noi.
Dimenticavo: il giorno 8 ottobre ci sarà l’inaugurazione della sala giochi. Questa data ci permetterà di avere con noi esperti in magia e play teraphy che si fermeranno per dei corsi di aggiornamento su questi argomenti. Finalizzare le nostre conoscenze e le nostre professionalità è un obbligo per noi che lavoriamo con i bambini i quali, hanno il diritto alla nostra massima attenzione affinché il sorriso non manchi mai nei loro volti. La Provvidenza però ci chiede anche di allargare i nostri confini per questo abbiamo pensato di invitare a questi corsi di aggiornamento anche alcune Istituzioni di Betlemme che lavorano con bambini disabili, orfani, con disagiate situazioni familiari.
 “Date e vi sarà dato”. Un messaggio questo al quale non possiamo rimanere indifferenti, che allarga il nostro cuore e permette alla Provvidenza di continuare a guardarci con occhi benevoli.

Un grande abbraccio

Suor Donatella

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